Alla scoperta dei luoghi mitici e perduti del mondo
Sono molti i luoghi perduti nel mondo, di cui soltanto difficilmente possiamo conoscere la storia e tutte le curiosità che li caratterizzano. Sono per molti versi dei posti misteriosi. Alcuni sono entrati nell’immaginario collettivo per le particolari leggende che vi sono collegate. Alcuni non si sa nemmeno se siano dei luoghi realmente esistenti oppure se si possano considerare semplicemente frutto di immaginazione delle memorie collettive. Altri rientrano perfettamente tra quelli che delineano il passato di intere civiltà. Vogliamo guidarvi attraverso un viaggio che vi permetterà, tappa dopo tappa, di scoprire questi posti così affascinanti.
Babilonia
Babilonia rientra a buon diritto fra quelle che possono essere definite come le città perdute. Essa è stata fondata intorno al 2500 a.C. ed ha occupato un ruolo veramente di rilievo in tutta la Mesopotamia. La fine di questa città arrivò dopo la morte di Alessandro Magno. Le rovine ci raccontano qualcosa di meraviglioso, a partire dai suoi famosi giardini pensili, fino ad arrivare alla mitica Torre di Babele.
Secondo la narrazione biblica, si tratta di un racconto simbolico, volto a condannare l’arroganza degli uomini, i quali tentano di eguagliare la divinità ed costruendo la leggendaria torre per raggiungere il cielo. Per impedire che questo avvenisse, Dio decise che ognuno di loro avrebbe parlato una lingua diversa, gli uomini non si capirono più e non riuscirono a portare a termine l’ambizioso progetto.
In via generale sarebbe quindi anche la rappresentazione della nascita delle varie lingue del mondo, ma da un punto di vista archeologico, la Torre di Babele potrebbe essere riconducibile alla Ziggurat, il tempio iniziato nel XII secolo a.C. sotto l’imperatore Nabucodonosor I.
Recentemente, mattoni risalenti all’epoca sono stati rinvenuti e trovati ricoperti di bitume, il materiale di cui parla la Genesi ed il fatto che nella narrazione sia rimasta incompiuta, potrebbe essere testimonianza del declino di Babilonia. Si tratta quindi di realtà o è tutta un’invenzione?
La Valle dei Re
Nella Valle dei Re, che si trova sulla riva occidentale del Nilo, troviamo sepolti faraoni che si sono succeduti in Egitto. La leggenda racconta che legate a queste dimore eterne ci siano delle vere e proprie maledizioni per chi osa disturbare, tra le più note, quella di Tutankhamon.
Quando il 4 novembre 1922 fu scoperta, sull’entrata della tomba c’era un iscrizione che recitava: «La morte scenderà rapidamente su colui che ha turbato il sonno del faraone».
La tomba venne rinvenuta il 4 novembre del1922, grazie a una spedizione archeologica finanziata da un facoltoso nobile inglese: George Edward Stanhope Molyneux Herbert, V conte di Carnarvon. A pochi mesi dalla scoperta, l’uomo, già di salute cagionevole, fu punto da un insetto, una piccola ferita che andò a riaprire qualche giorno dopo facendosi la barba e nonostante le cure immediate, arrivò l’infezione. Nella notte fra il 4 e il 5 aprile, era delirante in un hotel di El Cairo, aveva la febbre altissima e quando fu raggiunto dall’infermiera, questa lo trovò ormai senza vita.
Gli ingressi del Guinee
Secondo la tradizione Voodoo di New Orleans, le cosiddette ‘Gates of Guinee’, sono le 7 Porte che permettono di accedere all’aldilà.
Per alcuni il numero fa riferimento ai giorni che seguono la morte, si crede infatti che l’anima rimanga vicino al proprio corpo durante la prima settimana, periodo durante il quale il cadavere è maggiormente esposto al rischio di diventare uno zombie per mano di stregoni. In questo lasso di tempo l’anima attraversa le porte ad una ad una fino a raggiungere il Guinee.
Per altri le sette porte sono dislocate in vari punti e cimiteri locali; come possibili “passaggi”, sono stati indicati i due sepolcreti di Saint Luis e quelli di Greenwood, Cypress Grove e St Patrick. Molto importante è anche l’ordine in cui vengono aperte le porte, scegliendo quella sbagliata infatti, potremmo incorrere in degli spiriti pericolosi che ci portano nell’oltretomba.
Camelot
Camelot, in Inghilterra, è un luogo immaginario legato a Re Artù. Figura centrale del ciclo bretone, su di lui sono raccontate tante storie, ma nessuno è riuscito mai a capire fino ad ora se sia realmente esistito. Altrettanto non chiarita è la collocazione del paese in cui si svolgono le vicende del monarca con la sua Tavola Rotonda. Molteplici sono le ipotesi avanzate, ma ad oggi non è dato sapere se possiamo veramente farlo uscire dalla fantasia, per inserirlo nella storia.
Al ciclo delle leggende di Re Artù e alla mitologia del Nord Europa, è legata anche l’Isola di Avalon. Si racconta infatti che il mitico sovrano riposi su questo luogo, che alcuni identificano con Glastonbury, mentre altri, dicono che l’isola in questione sia la Sicilia.
Iram delle Colonne
Divenuto famoso con ‘Le mille e una notte’, ma citato anche nel Corano, si troverebbe in Arabia Saudita. Il folclore lo descrive come un paese le cui rovine si troverebbero nel deserto del Rub’ al-Khali e recenti ricerche hanno ipotizzato che possa essere in Oman, nella provincia di Dhofar, ma ancora non esistono prove che ne attestino la reale esistenza, per cui anche Iram delle Colonne, rimane tra i luoghi dell’immaginario.
Atlantide
Anche ad Atlantide è collegato un vero e proprio mito. Si tratterebbe di un continente sommerso, che viene citato da Platone come un luogo di profonda cultura. Nel tempo diversi si sono cimentati nel riuscire a comprendere in quale posizione si possa trovare attualmente il famoso continente perduto, eppure nessuno è riuscito a giungere alla verità o almeno non si è trovata una verità concorde tra gli studiosi.
Il Triangolo delle Bermuda
Questo luogo è conosciuto certamente per fatti non particolarmente rassicuranti. Si trova in pieno Oceano Atlantico, fra Miami, Porto Rico e l’Isola delle Bermuda. In questo luogo sono avvenute numerose sparizioni inspiegabili di navi e aerei, di cui non si è riuscita a trovare più traccia e nessuno ha potuto sin ora fornire spiegazioni attendibili.
Il Giardino delle Esperidi
È un giardino leggendario legato in tutto e per tutto alla mitologia greca. Si troverebbe sulle coste africane, precisamente in Marocco. Presso il giardino le ninfe custodivano alberi di mele d’oro, che erano regali di nozze destinati ad Hera. I Giardini delle Esperidi hanno visto anche la presenza di Ercole, che ha rubato una mela d’oro nell’ambito della sua quindicesima fatica compiuta.
Fiume Stige
Sempre in collegamento con la mitologia greca è il fiume Stige, che rappresenterebbe l’entrata all’oltretomba. Il mito racconta che le sue acque mortali provocavano perdita di voce e di movimento. Quando uno degli dei era sospettato di mentire, Zeus lo metteva alla prova facendogliela bere da una brocca, ma altrettanto, queste acque donavano l’immortalità. E’ infatti nello Stige che Teti immerse suo figlio Achille, quand’era appena nato.
Città dei Cesari
Sapete dove si trova quest’altro luogo affascinante? È una leggendaria città in Sud America. Anche in questo caso si dubita della sua reale esistenza. Si narra che la Città dei Cesari, nota anche come la Città Incantata, sorgesse tra le Ande e fosse ricca di oro e di diamanti. Sarebbe stata fondata dai discendenti degli Incas o da naufraghi spagnoli.
El Dorado
El Dorado sarebbe una città perduta nella giungla amazzonica della Colombia. Nuovamente ci troviamo di fronte ad una città leggendaria, che continua ad evocare moltissime emozioni e che ispira anche diversi prodotti cinematografici. I Conquistadores spagnoli avrebbero provato ad espugnarla, ma ogni loro tentativo si sarebbe rivelato vano.
Troia
Tutti coloro che sono appassionati di mitologia, ma non solo, sicuramente conoscono questa città, teatro della famosa guerra, iniziata in seguito al rapimento di Elena, moglie del re di Sparta. I Greci riuscirono ad espugnare la città di Troia dopo una lunga resistenza grazie all’idea venuta ad Ulisse di costruire il celebre cavallo di legno. In tempi recenti però, l’archeologo navale Francesco Tiboni, dottore di ricerca dell’Università di Marsiglia, sostiene si tratti di un errore di traduzione, per cui anziché di un equino, dovremmo parlare di una nave fenicia, abitualmente chiamata “hippos”.
Anche in questo caso si dibatte in maniera molto intensa per capire se tutto ciò sia frutto di una leggenda o sia realmente accaduto. Tuttavia, al di là della vera e propria realizzazione della guerra di Troia, attualmente in Turchia si possono ancora ammirare le rovine che indicherebbero il luogo in cui sorgeva questa antica città.
Campi Elisi
Per i Greci i Campi Elisi, detti anche Isole dei Beati, erano la sede delle anime più amate dagli dei. Proprio qui si recavano gli uomini dopo la morte, ai confini occidentali del mondo che a quel tempo era conosciuto. Sono state citate sia da Omero che da Virgilio e diversi autori dell’antichità affermavano che la vita nei Campi Elisi era caratterizzata da una profonda serenità.
In realtà le Isole dei Beati, che secondo alcuni si troverebbero nell’Oceano Atlantico, non sono state mai identificate con sicurezza, nonostante i numerosi studi che gli esperti hanno realizzato sull’argomento. I Romani li consideravano immensi campi fioriti, in cui le anime dei defunti continuavano a svolgere le attività che avevano praticato durante la loro vita terrena.
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