“Stento-reo”, di Giorgia Deidda
Vincent Willem van Gogh (1853-1890), Gli Ulivi, 1889
Stento-reo
di Giorgia Deidda
Tutto il corpo è vedovo se non cammini ancora,
fianco di fianco con gli ulivi
e i roseti che aspettano il bacio,
anni di vuoti e frasi fredde come la neve.
Tu eri l’unione appassita che cercavo,
quando la stanza mi sembrava spenta
e la luce accesa –
tu eri la strofa annerita, dentro le fratture
e io
il danno definitivo, che non serbava rancore
che mangiava annichilita il frutto delle piogge.
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