
“Ricordi il profumo dei tigli?”, rime della poetessa Mirela Stillitano
Ricordi il profumo dei tigli?
di Mirela Stillitano
Te lo ricordi il treno merci
come correva rantolando verso l’estate?
Un delitto quel desiderio di libertà!
E la stazione, che riconoscevi a naso
dal profumo tintinnante dei tigli, stringendo
nel pugno la firma falsa della tua età?
Le gambe andavano da sole fino al confine
del mezzogiorno o giù di lì.
Ricordi i calzoncini numerati per identificarti
e i piedi scalzi assorti in dialoghi
accigliati e convinti con la strada?
Ricordi i giganti di ferro assopiti nei campi?
Sul relitto di ogni sedile era lecito
immaginarsi al comando di un’astronave.
Ricordi di aver risposto chiamata con altro nome?
Che suono aveva l’amore sulla bocca
che amore poteva pronunciare, ma scelse
di ammutolire unendo le labbra
per baciarti la fronte prima di fuggire?
Salva dal foglio bianco il canto argentino
dei platani commossi, la giravolta
delle clessidre colme dei grani di anni
sepolti in profondissime ire.
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