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Polvere

 

Polvere

di Libero Alearno

 
 

L’anima gonfia, come notte di luna piena,
quiete e disegni, che schiudono labbra,
perchè si bagnino d’acqua.

Osservo le mani, coi solchi d’un tempo,
mai visto o troppo lontano.

Il volto, dal freddo scavato,
che sembra cercarvi riparo.
Mentre la fame, curva la schiena,
quasi a ricordo d’un grembo passato.

Hai visto mai, come l’albero piega
cercando la sua parte di sole?
Hai visto mai, come il cuore si spezza,
cercando solo d’amare?

Un momento, un strappo,
un vuoto colmato da un volto sfigurato.
La bocca spalanca il grido muto.
Blocca, poi gela nel petto,
cercando speranza in una memoria assente,
felicità dimenticata o forse mai toccata.

Ma non si è soli,
quand’è la terra ad accogliere la caduta.

Non piangere allora,
stanotte non sentirai dimenticato il tuo cuore,
non vedrai i tuoi fratelli vender il tuo nome,
ed il silenzio voluto,
renderà vane,
le urla di lame
che tentavano d’affondare piano.

La terra diviene dimora e se il gelo fa paura,
lei t’accoglie come nulla desse, come nulla avesse.

Lungo le strade del tempo,
che tutto si prende, tutto se vuole,
non la musica, non i profumi,
come l’acqua mangia la pietra,
nulla si toglie da cosa si è.

 
 
 
 

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