
“Nulla e Nient’altro”, di Libero Alearno
Nulla e Nient’Altro
di Libero Alearno
Nulla e nient’altro vorrei sapere,
così che luna resti sorpresa,
altrettanto l’albero e il vento,
intanto bevendo il rimprovero del nulla,
assetato e calmo come chi null’ha da smarrire,
e chiedendomi cosa rimanga dell’oro,
mentre il giullare danza,
danza di Musica e Poesia,
e il tramonto ne scaglia l’ombra
sulle pareti mobili dell’anima
dove resta come orma nel tempo.
Sillabe e note di silenzio,
fratello e maestro che del mondo contorno,
lascio rotolare e srotolare tra vicoli
d’amore sconosciuto, ritrovato, imparato, bramato,
di finestre dimenticate,
di lievi lumi sulla fame,
sul ghiaccio,
sulla bestemmia, eco d’un pianto,
sui sorrisi persi,
trattenuti fra i denti appena mostrati
perché l’anima non fugga,
perché libertà non fugga.
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