“La mezzanotte nelle palpebre”, poesia di Marcello Di Gianni
La mezzanotte nelle palpebre
di Marcello Di Gianni
Giunge la mezzanotte nelle palpebre;
si deposita soffice la cara insonnia
come il pittore cura la sua opera.
Si fanno largo schiere di demoni
chiedendo l’ultima falsa salvezza,
e di un intero paese divento patria.
In questo faticoso destreggiarmi
ancora ricerco l’odore del camino
prima di posare gli occhiali,
la neve che si poggia sui vetri
da cui attendo, spiando nervoso,
l’arrivo di qualcuno mai visto.
Le ultime gioie ricerco come ladro.
Scuoto al vento la mia anima
spogliandola di tutto il nero dentro.
Vergogna e felicità si scontrano;
mi compatisco del male visto
e non perdono le inutili vittorie.
E risorgerò ancora dalla tempesta
imitando la roccia marina;
mi prostrerò ai piedi dei pozzi
mai più tremando al freddo invernale;
e la mano porrò alle cerimonie
con il timore di un nuovo inizio.
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