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“Fremiti”, di Giorgia Deidda

Evgenij Gustavovič Berman (1899- 1972), Sunset (Medusa), olio su tela, cm 146,4 x 114,3 cm, 1945

 
 

Fremiti

di Giorgia Deidda

 

Ero entrata in una specie di sogno;
le ossa molli e la fronte
imperlata di sudore
che scendeva come degli insetti lenti,
e poi il cuore come pesca acerba
che si rimpiccioliva ed ingrandiva
ad ogni sussulto.

Io non sapevo come muovermi
o cosa fare;
quel che conoscevo si dissolveva e diventava polvere,
sicché fui costretta a rimanere ferma
per non perdere le cose più importanti
o rischiare di incenerirmi anche io.

E i fremiti della stanza si facevano come suoni grigi e io dovetti portarmi le mani alle orecchie per lo stridio feroce e non seppi più distinguere i limiti delle cose. Questa era l’impronta dell’ansia del giorno che veniva a tormentarmi anche di notte e a mangiarmi la mente senza lasciarle requie.

 
 
 
 

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