“Avolte”, di Libero Alearno
Avolte
di Libero Alearno
Avolte a qualcuno lontano,
ti chiedi se mai un giorno,
sentirai d’aver dato.
Avolte non basta un vita,
per imparare ad amare.
Avolte basta un ricordo,
immagine di un gesto,
un tempo senza peso,
per sentirne calore.
Avolte lottare è la voglia,
altre un nauseante dovere.
Avolte vorresti ballare,
cadere e non sentire la fame,
sorridere a un vecchio,
e agli occhi di un cane.
Avolte non basta il mondo,
per provare stupore.
Avolte sai di non poter lasciare,
smettere di credere, camminare,
e neanche al “se domani”,
anche se domani, sai d’esser morto ieri.
Fregio di Palazzo Stoclet, Gustav Klimt “L’Albero della vita”, 1905-1909
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