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Emma Carelli, indóma ed emancipata diva del Novecento

Storia di Emma Carelli: soprano acclamato in Europa ed America; affermata ed innovatrice impresaria teatrale; non ultimo, donna passionale, indipendente, anticonformista e pertanto, invisa al regime e dunque alla società, sin a subir ostracismo ed emarginazione • TerzoPianeta.info • https://terzopianeta.info

L’arte è al di sopra e al di fuori degli odi…
Emma Carelli

Soprano in principio donatosi al melodramma ottocentesco, dipoi precipuamente dedicandosi alla tradizione verista, Emma Carelli, fu indiscussa diva del teatro d’opera d’inizio Novecento, amata in Italia — annoverando tra gli estimatori Enrico Caruso (1873-1921), Gabriele D’Annunzio, Arturo Toscanini (1867-1957) — nel resto d’Europa, in America Latina ed in memoria imprimendo, oltreché dunque indelebile parabola artistica, cammino d’una donna indipendente, restia ad accettare convenzioni e barriere del tempo, le stesse anzi sfidando anche in veste d’imprenditrice, luminosamente innovatrice, e così dovendo confrontandosi con una società titubante, avversa a proiettarsi verso inediti, albeggianti orizzonti.

Nata a Napoli, Emma Carelli fu sin dall’infanzia avvolta d’atmosfera tracimante arte e cultura, coi genitori al centro di simposi con partecipi tra le più influenti personalità del capoluogo campano: ella era difatti terzogenita di Matilde Caputo — cantante e sorella del compositore, librettista, critico e direttore teatrale, Michele Carlo Caputo (1838-1928) — e Beniamino Carelli (1833-1921), pianista, autore di musica vocale da camera ed illustre insegnante di canto, sia all’allora Real Collegio, sia impartendo lezioni private, contribuendo, anche mediante pubblicazione di rilevanti volumi didattici, alla formazione di numerose divenute celebrità, tra gli allievi invero annoverò Giannina Arangi-Lombardi, Pasquale Amato, Elvira Magliulo, Riccardo Martin, Maria Capuana, Fernando De Lucia e a disciplina, non mancò d’educare i figli, in Emma presto intravedendone potenziale e allor principiando ad impartirle regolari ed intense lezioni, appunto nell’intento di corroborarne ed incrementarne capacità e peculiarità della voce, vellutata e naturalmente incline a registri medi e gravi.
 
Storia di Emma Carelli: soprano acclamato in Europa ed America; affermata ed innovatrice impresaria teatrale; non ultimo, donna passionale, indipendente, anticonformista e pertanto, invisa al regime e dunque alla società, sin a subir ostracismo ed emarginazione • TerzoPianeta.info • https://terzopianeta.info
 
Oltre a seguir metodicamente docenze paterne, appena dodicenne Emma Carelli varcò soglia del Collegio San Pietro a Majella ed in concomitanza, istruzione ricevendo frequentando il rinomato ed internazionale Istituto Mackean e nel 1895, in occasione del centenario della nascita — sebbene talune fonti collochino evento al 26 giugno 1797 — di Giuseppe Saverio Raffaele Mercadante (1795-1870), il Teatro Consorziale di Altamura, ad ultimata ristrutturazione, venne al compositore intitolato ed inaugurazione, organizzata nel commemorativo 17 settembre, corrispose ad esordio di Carelli, protagonista della prevista rappresentazione a firma del musicista, La Vestale — tragedia composta in tre atti, su libretto di Salvatore Cammarano (1801-1852), composta nel 1840 — che riscontrò favore di pubblico e portò a svariate repliche, nonché seguente serie di spettacoli, consentendole d’affinar esperienza in teatri minori e locali, per poi lanciarsi professionalmente sul territorio nazionale, via via ottenendo crescente plauso.
 
Storia di Emma Carelli: soprano acclamato in Europa ed America; affermata ed innovatrice impresaria teatrale; non ultimo, donna passionale, indipendente, anticonformista e pertanto, invisa al regime e dunque alla società, sin a subir ostracismo ed emarginazione • TerzoPianeta.info • https://terzopianeta.info
 
Nel 1898, Emma Carelli conobbe Walter Mocchi (1871-1955), ex Tenente d’artiglieria, socialista di frangia estrema e attivista con cui immediata infatuazione — nonostante le nette divergenze ideologiche — sfociò in matrimonio dopo breve convivenza trascorsa a Procida, dove l’uomo era stato relegato a domicilio coatto per aver partecipato ai moti popolari sollevatisi a gennaio e attraversando l’Italia perdurarono sino a luglio. Sposalizio inevitabilmente scosse i rapporti familiari di Carelli, in virtù d’antitetiche vedute politiche, biasimata da genitori e parenti, comunque ella seguendo inclinazioni di cuore e unendosi all’amato, inconsapevole di quanto tale relazione avrebbe negativamente impattato sulla sfera lavorativa.

Donna di altissimi sentimenti, la mia fidanzata non titubò infatti di abbandonare l’onesta casa borghese ed i suoi parenti, di mettersi in guerra contro tutte le convenzioni e i pregiudizi in cui era stata educata, di porre a repentaglio il proprio avvenire artistico che già dai primi bagliori appariva brillantissimo, con un uomo che poteva da un momento all’altro esser sepolto in una colonia di coatti, e corse a raggiungermi. Di lì a poco facemmo le pubblicazioni e poi ci sposammo a Perugia.
Walter Mocchi, I moti italiani del 1898, 1901

 

Storia di Emma Carelli: soprano acclamato in Europa ed America; affermata ed innovatrice impresaria teatrale; non ultimo, donna passionale, indipendente, anticonformista e pertanto, invisa al regime e dunque alla società, sin a subir ostracismo ed emarginazione • TerzoPianeta.info • https://terzopianeta.info
Pietro Mascagni e Walter Mocchi, 1911

 
Ingresso d’Emma Carelli in teatri maggiori avvenne l’anno successivo, quando fu scritturata dal Teatro Costanzi di Roma, conquistando platea e critica in più esecuzioni e a lei aprendosi prestigiose porte della Scala di Milano, ove a levata di sipario magistralmente s’espresse nell’Otello di Giuseppe Fortunino Francesco Verdi (1813-1901) — librettista Arrigo Boito (1842-1918) — da lì in avanti fama espandendosi in Europa, America del Sud — specialmente in Argentina — indi la Carelli collezionando lodi e ovazioni.
 
Storia di Emma Carelli: soprano acclamato in Europa ed America; affermata ed innovatrice impresaria teatrale; non ultimo, donna passionale, indipendente, anticonformista e pertanto, invisa al regime e dunque alla società, sin a subir ostracismo ed emarginazione • TerzoPianeta.info • https://terzopianeta.info
 
Frattanto in Italia, dal 15 al il 20 settembre 1904 si svolse lo storico sciopero generale — proclamato dalla Camera del Lavoro su volere di sindacalisti rivoluzionari e del PSI di Filippo Turati (1857-1932) — alla cui organizzazione partecipò attivamente Mocchi ed iniziativa, immediate ripercussioni ebbe su Emma Carelli, difatti inducendo il Lirico di Milano, in persona dell’editore e filantropo, Edoardo Sonzogno (1836-1920), ossia colui che il teatro aveva risollevato da declino, a subitaneo annullamento d’imminente impegno in Siberia d’Umberto Giordano (1867-1948) e a sospensione di contratto, destandole tal provocatoria amarezza, che all’apprendere notizia da voce del dirigente — altresì responsabile del Teatro Dal Verme — Oreste Poli, ingerì veleno e soltanto rapido intervento medico scongiurò concretizzarsi il suicidio.

Nel 1906, lasciato al passato gesto estremo —  per cui quantunque rimase giorni sospesa tra vita e morte — e trascorso biennio lontano dalla Penisola, Emma Carelli poté nuovamente esibirsi in suolo patrio, seppur nei limiti d’un ostracismo dalla preponderanza dei preminenti teatri nazionali attuato, sia in volontà di prendere le distanze da colei legata ad un agitatore politico, peraltro critico verso l’ovattato universo lirico, sia di sottrarsi preventivamente da eventuali contestazioni, adempiendo ad accordi o scritturandola. Ritorno coincise coll’intraprendere di Walter Mocchi avventura imprenditoriale diventandone agente e, dapprima fondando la STIA, Società Teatrale Italo-Argentina stringendo obiettivo di favorire un interscambio tra compagnie all’interno di una coalizione transoceanica, dopodiché, auspice Enrico San Martino Valperga (1863-1947) — fervido promotore di belle arti e musica, settore quest’ultimo in cui, fra molteplici e prestigiosi incarichi, fu per circa mezzo secolo presidente dell’Accademia di Santa Cecilia — finalizzando proposito creando la Società Teatrale Internazionale ed acquistando il Teatro Costanzi, del quale, Emma Carelli, nel 1912 assunse gestione e ruolo d’impresaria, scelta che tuttavia, presto le richiese totale dedizione e sicché, non senza interior sofferenza, interrompere la carriera di soprano: consegnando direzione della scenografia al fratello Augusto ed offrendo personale, segnatamente innovativa visione, al succedersi degli anni, sul preminente palco capitolino condusse eccellenze mondiali, inanellando stagioni memorabili e d’egregia concorrenza al corrispettivo scaligero.
 

Storia di Emma Carelli: soprano acclamato in Europa ed America; affermata ed innovatrice impresaria teatrale; non ultimo, donna passionale, indipendente, anticonformista e pertanto, invisa al regime e dunque alla società, sin a subir ostracismo ed emarginazione • TerzoPianeta.info • https://terzopianeta.info
Il Teatro Illustrato, 1910

 
Nel 1926 però, su pressioni del governo centrale, il Costanzi venne acquisito dall’Amministrazione di Roma — diretta da Filippo Cremonesi (1872-1942), banchiere ed esponente del Partito Nazionale Fascista, già nominato Regio commissario — ad operazione, conseguì estromissione ed allontanamento di Emma Carelli, d’ella cuore dovendo perciò ulterior afflizione sopportare ed unitamente, al riscontrar vana ogni domanda di collaborazione rivolte ad altre arene e verosimilmente, a cagione dei di lei manifesti anticonformismo ed inflessibile indipendenza, invisi ai vertici del regime fascista ed ergo, alla borghesia.

È il fatto compiuto che mi costerà forse la vita, certamente la salute. Io non so cosa farò: certamente l’oziare no. Sarebbe morire prima del tempo.
Emma Carelli

Trascorso un biennio assillata da logoranti preoccupazioni ed acredine da iniquo trattamento subìto, il 17 agosto 1928, in rientro a Roma da Firenze a bordo della propria Lancia Lambda — alla cui guida aveva appena compiuto viaggio in Spagna e Germania — all’uscita in velocità da una curva nelle vicinanze di Ponte della Regina, in prossimità di Montefiascone, al sopraggiunger d’automobile su opposta ed invasa carreggiata, perse il controllo del mezzo effettuò brusca sterzata riuscendo ad evitar contatto, ma non a mantener controllo del mezzo ed impedirne cappottamento, riportando ferite per le quali, a nulla valse corsa all’ospedale: Emma Carelli, si spense così all’età di cinquantatré anni — come nell’atto di morte documenta l’Ufficio dello Stato Civile della cittadina laziale e quindi nascita datandone al 12 maggio 1875 — silenziando voce ch’ella modulo e librò in funambolico equilibrio fra liricità e toni drammatici, impersonando ruoli con spiccata identità e donandosi con abnegazione a un mestiere vissuto alla stregua di missione, sé stessa profondamente ascoltando e, sebben irragionevolmente capitolata nell’oblio, d’Emma Carelli resta indelebile parabola d’una donna, quantunque verosimilmente incompresa, indoma, pervicace ed emancipata, risultando pertanto in anticipo sull’epoca vissuta e, forse, purtroppo, non solo.

Tre passioni ho avuto al mondo: Walter Mocchi, il Teatro Costanzi e questa maledetta macchina…
Emma Carelli
Susan Rutherford, The Arts of the Prima Donna in the Long Nineteenth Century, 2012

 
Storia di Emma Carelli: soprano acclamato in Europa ed America; affermata ed innovatrice impresaria teatrale; non ultimo, donna passionale, indipendente, anticonformista e pertanto, invisa al regime e dunque alla società, sin a subir ostracismo ed emarginazione • TerzoPianeta.info • https://terzopianeta.info
 

Emma Carelli, Tosca, 1903
Compositore: Giacomo Puccini; Librettisti: Giuseppe Giacosa, Luigi Illica

 

Emma Carelli, Iris, 1903
Compositore: Pietro Mascagni; Librettista: Luigi Illica

 

Emma Carelli, Fedora, 1903
Compositore: Umberto Giordano; Librettista: Arturo Colautti

 

Emma Carelli, Lorenza, 1903
Compositore: Edoardo Mascheroni; Librettista: Luigi Illica

 

Emma Carelli, Mefistofele ,1905
Compositore e Librettista: Arrigo Boito

 

Emma Carelli, La Boheme ,1905
Compositore: Giacomo Puccini; Librettisti: Giuseppe Giacosa, Luigi Illica

 

Emma Carelli, Manon, 1906
Compositore: Jules Massenet; Librettisti: Henri Meilhac, Philippe Gille

 

Emma Carelli, Adriana Lecouvreur, 1906
Compositore: Francesco Cilea; Librettista: Arturo Colautti

 

Emma Carelli, Adriana Lecouvreur, 1906
Compositore: Francesco Cilea; Librettista: Arturo Colautti

 

Emma Carelli, Siberia, 1906
Compositore: Umberto Giordano; Librettista: Luigi Illica

 

Emma Carelli, Siberia, 1906
Compositore: Umberto Giordano; Librettista: Luigi Illica

 

Emma Carelli, Zazà, 1906
Compositore e Librettista: Ruggero Leoncavallo

 

Emma Carelli, Tosca, 1906
Compositore: Giacomo Puccini; Librettisti: Giuseppe Giacosa, Luigi Illica

 
 
 
 

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