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Tapestry, il capolavoro di Carol King

 
 
Neil Sedaka s’ispirò a lei per scrivere la sua “Oh! Carol” del ’59 e già questo, basterebbe per esser grati a Carol King d’esser venuta al mondo, ma lei non si è accontentata e nella storia della musica internazionale è voluta entrarci firmandone pagine indimenticabili.

Nata a Brooklin il 9 febbraio del 1942, Carol Klein, questo il suo nome vero, iniziò a suonare pianoforte appena adolescente, formando il suo primo gruppo durante gli anni scolastici alla James Madison High School, si chiamano The Cosines.

Concluse le superiori, frequenta il Queen College ed è qui che incontra Neil Sedaka, a cui rispose nello stesso anno incidendo “Oh! Neil”; il successo non sarà quello dell’originale, ma lo spirito di Carol King è già ben evidente.

Durante gli anni del college conosce Paul Simon, quando insieme all’amico Art Garfunkel si facevano ancora chiamare “Tom & Jerry”, con lui abbe una breve relazione, finché nella sua vita non entrò Gerry Goffin.

I due si sposarono nel 1959 ed iniziarono a lavorare insieme come parolieri e dall’unione, scaturirono canzoni come “Take Good Care Of My Baby” interpretata da Bobby Vee nel 1961, l’anno successivo “Su On The Roof” per i Drifters e “Chains” cantata dai Cookies nel 1962 e l’anno successivo dai Beatles, mentre Righteous BrothersAnimals porteranno al successo rispettivamente “Just Once In My Life” e “Do not Bring Me Down”.

Il debutto di Carol King da solista risale al 1960, il brano è “Baby Sittin”, ma è due anni più tardi, con il singolo “It Might As Well Rain Until September” che per la prima volta entra nella Top 25 americana piazzandosi al 22° posto, mentre in Gran Bretagna sale addirittura alla terza posizione.

Nel 1967 sarà nientemeno che Aretha Franklin a registrare un brano scritto dal duo King-Goffin, si tratta di “(You Make Me Feel Like) A Natural Woman”.
Pubblicato nello stesso anno per la Atlantic, la canzone diventerà uno dei più grandi successi della Regina del Soul, raggiungendo l’ottavo posto nella Billboard Hot 100 e negli anni, decine e decine saranno le cover di quello che riamane uno dei capolavori assoluti della musica contemporanea.

L’incantesimo sembra però esaurirsi appena un anno dopo, Carol King e Gerry Goffin divorziano, lei si trasferisce con le due figlie Louise e Sherry a Laurel Canyon, Los Angeles, dove insieme a Charles Larkey, futuro suo marito, e Danny Kortchmar, formarono il trio “The City”, ma fu per lei un periodo di crisi profonda e nonostante avessero anche inciso “Now That Everything’s Been”, album coinvolgente con canzoni che saranno poi riprese con successo da molti artisti come gli American SpringMonkees, Byrds che con la cover di “Wasn’t Born to Follow” finirono nella colonna sonora di Easy Rider, la riluttanza della King ad esibirsi dal vivo ne ostacolò le vendite e nel 1969, il gruppo si sciolse definitivamente.

Dall’incontro con James Taylor e Joni Mitchell, iniziò una collaborazione dalla quale nacque il primo disco da solista di Carol King, il titolo era Writer e venne pubblicato per l’etichetta Ode Records di Lou Adler, il lavoro però passò quasi del tutto inosservato, raggiunse solo l’88esima posizione nella Top 200 americana.

Le nuvole sembravano non volersi diradare, finché reinterpretando brani del passato come “Will You Love Me Tomorrow?”, “Natural Woman” ed affiancando ad essi nuove canzoni come “I Feel the Earth Move”, “Home Again”, “You’ve Got a Friend”, “Where You Lead”, nel 1971, ancora per la Ode Records, Carol King pubblicò Tapestry.

Il successo fu immediato, arrivarono ben quattro Grammy Awards, miglior album, miglior interpretazione per “Tapestry”, traccia che dava nome al disco, mentre Song e Record of the Year andarono rispettivamente alle canzoni “You’ve Got a Friend” e “It’s Too Late”.

Negli Stati Uniti le copie vendute sono 10 milioni, mentre nel resto del pianeta sono oltre 25 milioni, il singolo “It’s Too Late” rimase per cinque settimane in prima posizione nella Billboard Hot 100 ed in Australia l’album restò in cima alla classifica per quasi quattro mesi.

Il 23 gennaio del 1977, dopo 302 settimane consecutive Tapestry diventò il disco rimasto più a lungo nella classifica di vendita e per un quarto di secolo, sarà quello più venduto di un’artista femminile.
 

 
 
 
 

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