Skip James, la vita e la rinascita di una leggenda Blues
Il blues e la miriade di racconti in cui verità e fantasia s’intrecciano narrando il cammino sovente malinconico, drammatico, d’uomini angariati dalla miseria, emarginati e come funamboli in equilibrio sul confine del Bene e del Male, tentando di sopravvivere ai colpi dell’iniquità, dolore trasformando in romantiche e crude poesie; Skip James, fu tra i protagonisti di simili storie: dall’unione di Phyllis, cuoca, ed Edward, chitarrista che famiglia avrebbe presto abbandonato, nacque il 9 giugno 1902, nei pressi di Bentonia, Mississippi, cittadina d’alcune centinaia d’anime situata nella contea di Yazoo, termine d’incerta origine, ma secondo ipotesi maggiormente accreditata, derivante da espression dei nativi americani, dal sinistro significato: «fiume della morte».
Battezzato Nehemiah, memoria del coppiere del re di Persia Artaserse, artefice della ricostruzione delle mura di Gerusalemme in 52 giorni, ancor fanciullo iniziò a presentarsi come Skip, richiamando il bluesman dalla voce leggera ed inquietante, dai testi evocanti immagini torve, stregonesche e che, mediante innovativa quanto complessa tecnica di finger-picking ed accordatura in Re minore aperta, aveva scritto indelebile pagina nella storia della musica.
Nonostante sia annoverato tra le personalità ispiratrici del blues americano, sull’esistenzial percorso di Skip James, scarse e contraddittorie sono le informazioni, per lo più trattandosi di reminiscenze di coloro cui destin condusse sulla strada dell’artista e ricordi descrivendolo schivo, scontroso, dagli «occhi attraversati da una luce malvagia» e pertanto evitato o con cautela avvicinato; leggenda vuol decine d’impieghi abbia svolto per sostenersi: operaio edile, lavoratore nelle piantagioni, mezzadro, occupazion quest’ultima abitual fra ex-schiavi e diretti discendenti, dacché a conclusion di Guerra Civile, auspicio dei prigionieri liberati naturalmente fu l’agognato raggiungimento della parità di diritti, quindi accesso all’istruzione, al voto, oltre al promesso riconoscimento della proprietà dei campi sui quali stagioni e mani avevan consumato; ogni speranza però contro realtà s’infranse e persin gli appezzamenti di terreno vennero lor negati, rimanendo bene dei possidenti e prevenendo scenari d’aspra subordinazione, appunto ricorrendo alla mezzadria, ovvero la concession d’uso ai coltivatori d’attrezzature e sementi, oltre all’attribuzion da un terzo a metà del raccolto.
Anni durante i quali, musica sarebbe stata trascurata da Skip James, egli soltanto saltuariamente esibendosi in fatiscenti locali, lungo i marciapiedi e procurandosi denaro — oltre ai suddetti mestieri — avventurandosi sugli impervi sentieri dell’illegalità e non solo, frequentando bische, inventandosi pappone e in pieno proibizionismo, moonshiner, ossia produttore e contrabbandiere di liquori, peraltro da passional estimatore della bottiglia e stando a testimonianze, attività e consuetudine di portar con sé rivoltella — non del tutto deprecabile dato l’imperante razzismo del periodo — l’avrebbero reso mai punito autor d’omicidio: inquietante ed oscura aura avvolgente vita d’innumerevoli bluesman, ammantava pertanto Skip James ben prima d’ascesa a mito; tuttavia, in trama di misteri e assenza di conferme, assodato sembra, l’esser stato il peculiare, e celebre, stile chitarristico, eredità di Henry ‘Son’ Stuckey, musicista il qual, osservata — innamorandosene e sicché acquisendone segreti — l’aveva da soldati caraibici mentre prestava servizio militare durante la Grande Guerra: tipicamente in Mi minore aperto, essa invero radici affonda nel tradizionale slack key hawaiiano, accordatura aperta solitamente in Mi minore oppure Sol.
Era il 1924 quando Skip James e Son Stuckey s’incontrarono ed istaurando all’istante sincera fratellanza, assieme cominciaron a peregrinar nel Delta del Mississippi e ovunque si presentasse opportunità, in coppia suonando e girovagar permise lor saper d’audizioni organizzate da case discografiche, giunte nel Sud in cerca d’inedite proposte: agli inizi del 1931, a Jackson, capitale dello Stato, James si presentò al negozio di dischi di Henry Columbus Speir — talent broker delle maggiori compagnie — interpretando brano firmato, Devil got my woman, canzone in cui toccava ricorrente tema di cuor tradito, l’amata andatasene col miglior amico e consolandosi al dir «preferirei essere il Diavolo piuttosto d’essere l’uomo di quella donna, poiché solo il Diavolo può aver stravolto la mente della mia bambina».
I’d rather be the Devil, to be that woman’s man
I’d rather be the Devil, to be that woman’s man
Aw, nothin’ but the Devil, changed my baby’s mind
Was nothin’ but the Devil, changed my baby’s mind
I laid down last night, laid down last night
I laid down last night, tried to take my rest
My mind got to ramblin’, like a wild geese
From the west, from the west
The woman I love, woman that I loved
Woman I loved, took her from my best friend
But he got lucky, stoled her back again
And he got lucky, stoled her back again
A James fu offerto contratto ed abbinato biglietto del treno affinché si recasse agli studi di registrazione della Paramount Records di Grafton, Wisconsin, all’epoca in una soffitta della Chair Company, industria con sede a Port Washington e che, da decenni traino economico della regione fabbricando sedie e vari altri oggetti artigianali in legno, all’apice dello sviluppo e indotta dall’aver aggiunto a produzione mobili per fonografo, d’affacciarsi sull’universo della musica s’era decisa ed appunto fondando, nel 1917, la propria etichetta.
In due giorni, alternandosi fra chitarra e pianoforte, stili e generi, Skip James registrò una ventina di canzoni, talune destinate a divenir pietre miliari: l’apocalittica Hard Time Killing Floor Blues, Special Rider Blues, l’ossessiva Little Cow and Calf Is Gonna Die Blues, I’m so Glad, Be Ready When He Comes, Drunken Spree, 22-20 Blues, titolo evocante calibro di proiettili e da cui trarrà ispirazione Robert Johnson componendo 32-20 Blues, al pari d’altronde della summenzionata Devil Got My Woman, fonte per Hellhound on My Trail.
James non vide centesimo del pattuito inizial compenso di 40 dollari e né le tracce incise su 78 giri — allor moderna invenzion d’Emile Berliner — poteron giovar d’idonea diffusione e apprezzamento, effetti della Grande Depressione inevitabilmente travolgendo altresì settore musicale, sicché limitando dei vinili le vendite e di conseguenza dell’artista ostacolando esordio, e sessione seguito non ebbe: Skip James svanì nel nulla.
Alla ricerca di Skip James
Nel giugno del 1964, tre studenti dell’ateneo di Berkley, chitarristi e fervidi ammiratori del genio di Bentonia, al contrario di quanto creduto da Joseph Lee ‘Big Joe’ Williams — compositore e virtuoso della nove corde — pel qual James vita aveva perduto assassinato, sospinti da convinzion di trovarlo, s’avventuraron nel profondo Sud: erano Bill Barth, Henry ‘Sunflower’ Vestine e John Fahey.
Sostanzialmente fondando speranze in Ishmon Bracey, influente pioniere blues contemporaneo di James e residente a Byram, cittadina a circa quindici miglia da Jackson, alla dimora lo raggiunsero ed egli pur sostenendo di non aver notizie da offrire, spiegando trattarsi del bluesman luogo natio, suggerì loro di recarsi a Bentonia e i tre, sicché, ansiosi di riuscire nell’impresa, nella città si fiondarono: rimbalzando tra strade, locali ed abitazioni, nemmen vaga idea pareva qualcun posseder di Skip James, sennonché, fermi in un’area di servizio, a domande, un giovane riferì d’un uomo, nella barbieria d’un certo Benny Simmons, in preda ai fumi dell’alcol delirar memorie d’un passato da musicista e di pubblicate canzoni.
Sebben d’episodio ruolo di protagonista, nel Mississippi, confacesse a migliaia d’individui, il trio piombò alla bottega teatro d’aneddoto e dall’esercente dirottato in direzion d’una baracca non distante: a gratificar caparbietà, l’anziana Mable, la qual superata inizial reticenza, si disse consorte di Skip James e disponibile ad accompagnali dal marito, quantunque avvisando sulle difficoltà d’incontro, tanto più dacché artista trovandosi a Tunica, confinato in una stanza d’ospedale.
Decenni eran trascorsi dall’ultima volta in cui il bluesman s’era lasciato catturar dall’estemporanea e infinita meraviglia della musica e benché consapevole d’aver davanti a sé dei giovani col sol desiderio di rivederlo in attività, all’idea reagì con diffidenza e irruente contrarietà; d’altronde conformemente ad indole e adesso ulteriormente ostile verso il prossimo, poiché ricoverato a cagion di grave problema di salute: trattenendo respiro, i tre ammiratori gli passarono una chitarra ed in medesimo istante, svanirono tensioni e incertezze su note, accordi, melodie e proprio nel mentre, altro Maestro del Delta, qual Son House, da lungo oblio riemergeva — quasi in celestial segno del sorger nuova epoca Blues — Skip James inedita canzone concepiva: Sick bed Blues.
Le sue registrazioni del 1931 e molte delle sue registrazioni e concerti degli anni ’60 sono state ristampate su numerosi compact disc, dentro e fuori stampa. Inizialmente le sue canzoni non furono registrate così frequentemente come quelle di altri musicisti blues riscoperti. Tuttavia, il gruppo rock britannico Cream registrò “I’m So Glad”, [3] fornendo a James $ 10.000 in royalties, l’unica manna della sua carriera
In plausibile volontà di riprender il tempo dagli eventi sottrattogli, James alla musica si restituì senza attender e il 26 luglio dello stesso 1964, prese parte alla quarta edizione del leggendario Newport Folk Festival, dove sul palco si sarebbero alternati Bob Dylan, Muddy Waters, Joan Baez, The Stanley Brothers, Johnny Cash: Skip James incantò la folla ed esibizione, tra le più applaudite, rimase in memoria storica della kermesse.
Da allora attività concertistica continuò ininterrottamente e altrettanto in studio, registrando e pubblicando dischi, ridonando respiro ai singoli del ’31, incidendo nuovi blues ed interpretando brani della tradizione spiritual; finché il 3 ottobre 1969, arrendersi dovette a patologia tumorale che da anni oramai, n’esauriva esistenza.
Forse Eliot avrebbe potuto scrivere meglio di come ha scritto e anch’io forse avrei potuto fare di meglio, se mi ci fossi messo. Skip James no. Non avrebbe potuto cantare quanto cantato attraverso altre parole. Nel 1931, salì s’un treno per giungere, dal Mississippi al Wisconsin, ed incidere 18 canzoni per le quali non ha mai preso un centesimo. Trent’anni dopo, e ancora nessuno sapeva chi fosse, fu ricoverato in un ospedale del Distretto di Colombia e nel corso della permanenza, compose Washington D.C. Hospital Center Blues, un brano in cui intonava: «Yes, I was a good man, but I’m a poor man, you understand; in the hospital now, in Washington D.C. ain’t got nobody to see about me, but I’m a good man, but I’m a poor man, you can understand; all the doctors and nurses too, they came and they asked me “Who in the world are you?”, I says I’m the good man, but I’m a poor man, you can understand», e non avrebbe potuto utilizzare neanche una sillaba diversa, non aveva scelta ed è questo il motivo per cui la sua Poesia è perfetta. Io rubo i suoi versi perché ho bisogno di lui, mentre lui a me non avrebbe mai rubato niente e semplicemente perché non avrebbe avuto alcun bisogno, non sarebbe servito a niente. Io faccio poesia «nel solco della grande tradizione americana», è stato detto, Skip James ha invece raccontato come stavano le cose. Il solco l’ha tracciato lui.
Bob Dylan
Hard time’s is here
An ev’rywhere you go
Times are harder
Than th’ever been befo’
You know that people
They are driftin’ from do’ to do’
But they can’t find no heaven
I don’t care where they go
People, if I ever can get up
Off a-this old hard killin’ flo’
Lord, I’ll never get down
This low no mo’
Well, you hear me singin’
This old lonesome song
People, you know these hard times
Can’t last us so long
You know, you’ll say you had money
You better be sho’
But these hard times gon’ kill you
Just drive a lonely soul
Oh, Mr. Crest, Mr. Crest
How in the world you
Expect for me to rest?
You’ve got my 22-20
Layin’ up across my breast
Oh, if I send for my baby
An she act a fool
An she don’t never come
If I send for my baby
She act a fool
An she don’t never come
All the doctors in New York City
I declare, they can’t help her none
You know, sometimes she gets unruly
An she act like she just don’t wanna do
Sometimes she gets unruly
An she act like she just don’t wanna
But I get my 22-20
I cut that woman half in two
Oh, your.38 Special
Buddy, it’s most too light
Your .38 Special
Buddy, it’s most too light
But my 22-20
Will make ev’rything, alright
Ah, your .44-40
Buddy, it’ll do very well
Your .44-40
Buddy, it’ll do very well
But my .22-20
I declare you, it’s a-burnin’ hell
I was standin’ on the highway
With my 22-20 in my
They got me ‘cussed for murder
I declare, I never have harmed a man
Lord, oh I measured my gun
An it’s just along as my right arm
I measured my gun
An it’s just along as my right –
I’m gon’ raise me some sand
And back down the road, I declare.
I ain’t got no, special rider here
I ain’t got no, no special rider here
I ain’t got nobody
To love and feel my care
I woke up this mo’nin
Looked at spec-special risin’ sun
I woke up this mo’nin
I looked at special risin’ sun
Now, I pray up to the good Lord
That my special rider, she would come
I got up off-a my pallet
I laid down ‘cross my bed
I got up off my pallet
An I laid down across my bed
When I went to eat my break’qast
An the blues was all in my bread
You know, I got a letter
How do you reck’in it read?
I got a letter
An how do you reck’in it read?
You better hur’ up an come home
Because yo’ special rider, she’s dead
That’s the reason I ain’t
Got no special rider
Rider, here
That’s the reason I ain’t
Got no special rider, here
Now, I ain’t got nobody
To love and feel my care.
Layin’ sick, honey, on my bed
I’m layin’ sick, honey, and on my bed
I used to have some friends but they wish that I were dead
In awful pain and deep in misery
Awful pain and deep in misery
I ain’t got nobody to come and see about me
And every dog, baby, got a day
Every dog, baby, got a day
But I said, “Please, don’t you treat me this-a way”
The doctor came, lookin’ very sad
He diagnosed my case and said it was awful bad
He walked away, mumblin’ very low
He said, “He may get better but he’ll never get well no more
I hollered, “Lord, I been so badly misused and treated just like a dog”
I’ve got a long trip and I’m just too weak to ride
I got a long trip and I’m just too weak to ride
Now it’s a thousand people standin’ at my bedside
You take a stone, you can bruise my bone
You take stone and you can bruise my bone
But you sure gonna miss me when I’m dead and gone
I been on the ocean, I been across the sea
I ain’t found nobody would feel my sympathy
Crow Janie, Crow Janie, Crow Jane
Don’t you hold your head high
Someday baby, you know
You got to die
You got to lay down an
You got to die, you got to
You know, I wanna buy me a pistol
Wants me forty rounds of ball
Shoot Crow Jane, just to see her fall
She got to fall, she got to
That’s the reason I begged, Crow Jane
Not to hold her head, so high
Someday baby, you know
You got to die
You got to lay down an
When I dug her grave
With a silver spade
Ain’t nobody gon’ take
My Crow Jane place
You can’t take her place
No, you can’t take her
That’s the reason I begged, Crow Jane
Not to hold her head, too high
Someday baby, you know
You got to die
You got to lay down an
You know, I let her down
With a golden chain
An ev’ry link
I would call my, Crow Jane name
Crow Jane, Crow
You know I never missed my water
‘Till my well went dry
Didn’t miss Crow Jane
Until the day she died
‘Till the day she
That’s the reason I begged, Crow Jane
Not to hold her head, too high
Someday baby, you know you got to die
You got to lay down and
You got to die, you got to
You know, I dug her grave
Eight feet in the ground
Didn’t feel sorry
Until they let her down
They had to let her down
They had to let her down
That’s the reason I begged, Crow Jane
Not to hold her head, too high
Someday baby, you know you got to die
You got to lay down and.
Alcune immagini inserite negli articoli pubblicati su TerzoPianeta.info, sono tratte dalla rete ed impiegate al solo fine informativo. Nel rispetto della proprietà intellettuale, sempre, prima di valutarle di pubblico dominio, vengono effettuate approfondite ricerche del detentore dei diritti d’autore, con l’obiettivo di ottenere autorizzazione all’utilizzo, pertanto, laddove richiesta non fosse avvenuta, seppur metodicamente tentata, si prega comprensione ed invito a domandare immediata rimozione, od inserimento delle credenziali, mediante il modulo presente nella pagina Contatti.