Malnutrizione e polmonite: Ogni minuto, muoiono 2 bambini
“Questo rapporto è dedicato a Umi, che ha perso la vita a causa della polmonite nel 2013 in Kenya, a soli due anni e mezzo”
Apre così il dossier “Lottare per Respirare” di Save the Children, ricordando la bambina che nel 2011 divenne volto del disastro che andava affiggendo Kenya, Etiopia e Somalia, quando la siccità provocò una delle peggiori crisi alimentari mai verificatesi in Africa.
Oltre un milione e mezzo furono i bambini vittime della catastrofe ed Umi, quando fu raccolta e portata all’ospedale più vicino aveva 3 mesi e pesava poco più di 1,5kg.
Sottoposta a un programma intensivo di nutrizione, cominciò a riprendersi rapidamente e dopo alcune settimane, il ritorno al suo villaggio fu accolto come un segno di speranza; una luce che andrà però a spegnersi due anni più tardi, poiché malgrado avesse accesso al cibo e il peso corporeo raggiunto fosse buono, lo stato di malnutrizione sofferto le aveva compromesso il sistema immunitario.
Nell’era dello spreco e dell’abbondanza, ogni anno nel mondo sono circa 3 milioni i bambini che continuano a morire per una malnutrizione, anche responsabile di malattie prevenibili e curabili come la polmonite, malattia infettiva che a livello globale, ogni minuto uccide 2 bambini al di sotto dei 5 anni, più di quanto facciano tetano, meningite, pertosse, sepsi e malaria messe assieme.
I paesi che fanno registrare il maggior numero di decessi, non possono che essere quelli devastati dalla povertà, così Asia meridionale e Africa sub-sahariana sono le regioni più interessate ed in particolare, in Lottare per Respirare vengono individuate India, Nigeria, Pakistan, Repubblica democratica del Congo ed Etiopia.
Il suo insorgere può essere legato a vari fattori, infezioni causate da miceti, virus, parassiti, batteri ed il suo scomparire, è chiaro che possa dipendere altresì dallo stato di salute del malato e conseguenza di ciò, la denutrizione non può che contribuire in maniera decisiva, tanto da essere ritenuta saliente responsabile per oltre il 50% dei casi.
Sono definiti due tipi di malnutrizione, acuta e cronica.
Nel primo caso, solitamente identificata con l’esplicativo termine inglese “wasted“, s’intende una rapida perdita di peso o incapacità ad acquisire peso ed è misurata attraverso l’indice nutrizionale dato dal rapporto peso/altezza, altrimenti con la misura della circonferenza brachiale. Può essere moderata (MAM) o grave (MAS) ed in quest’ultimo caso, a rischio è la vita del bambino.
Malnutrizione cronica, “stunting“, è invece lo stato in cui il bambino presenta un basso rapporto altezza/età ed anche in questo caso può essere moderata o grave, con influenza negativa sullo sviluppo della persona, sia da un punto di vista fisico che intellettivo, determinando una resistenza inferiore alle malattie.
«Gravi forme di malnutrizione – si legge nel rapporto di Save the Children – aumentano di quattro volte il rischio di morire di polmonite» e nel 2016, erano circa 52 milioni i bambini sotto i 5 anni a presentare un peso inferiore alla normalità (wasted), di cui 17 milioni in forma grave, mentre secondo le stime, ben 155 milioni erano coloro ai quali sono stati associati problemi di sviluppo (stunting).
Già nel 2005 l’OMS aveva indicato come la causa principale di morte infantile, fosse da ricercare nelle infezioni respiratorie e a distanza di anni, il dossier di Save the Children non va che a confermare tali dati, evidenziando come solo nel 2015, le vittime di polmonite siano state 920mila «pari al 16% delle morti infantili a livello globale . In oltre l’80% dei casi, si tratta di bambini che non hanno ancora compiuto i 2 anni di età e che presentano sistemi immunitari già di per sé indeboliti a causa della malnutrizione o dell’insufficiente allattamento al seno».
Numeri impietosi, due mondi che convivono senza guardarsi né ascoltarsi e sapere, capire che a tutto potrebbe esser posto rimedio, suscita maggiori perplessità circa una concreta volontà perché “diritti umani“, non continui ad esser al pari di una banale locuzione da prendere ed incastrare tra virgole e punti esclamativi perché si gonfino per un istante, per poi cadere nuovamente nella mortificazione.
Il 25 settembre 2015, i paesi delle Nazioni Unite hanno adottato una serie di obiettivi per porre fine alla povertà, garantire a tutti prosperità e proteggere il pianeta entro il 2030, un nuovo nuovo programma di sviluppo sostenibile ed è in questo ambito che si sviluppa Lottare per Respirare:
“Questa relazione chiede un vertice globale sulla polmonite volto unicamente a salvare più di 5 milioni di vite umane entro il 2030. I leader dei governi dei paesi maggiormente colpiti, le agenzie delle Nazioni Unite, la Banca mondiale, il settore privato, i paesi donatori e la società civile potrebbero dare impulso alle coalizioni necessarie per salvare vite umane e mantenere l’impegno assunto nei confronti dei bambini nell’ambito degli obiettivi di sviluppo sostenibile”
“Bambini denutriti”, è quanto basta digitare in un motore di ricerca, per avere immagini che restituiscono una realtà che nessuna parola potrà mai descrivere.
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