Igor Morski: Il lato oscuro e (sur)reale dell’essere umano
Graphic designer, illustratore e scenografo, Igor Morski è da molti definito artista surreale e certamente, nelle sue opere è facile intravedere la mano di René Magritte, Salvador Dalì, a volte persino di Giuseppe Arcimboldo, benché i tempi lo sottraggano da una corrente della quale è però stato in qualche modo anticipatore.
Per definizione il surrealismo, movimento d’avanguardia nato in Francia nei primi anni ’20, è però espressione di liberazione di uno stato conoscitivo, che rifugge da una qualsivoglia forma di controllo razionale ed è quindi, rappresentazione della forza creativa dell’inconscio che va oltre la realtà.
Nonostante l’aspetto onirico delle illustrazioni, in altrettante il mondo rappresentato da Igor Morski, è però del tutto reale e guardato con una lente d’ingrandimento che ne coglie gli aspetti più profondi e biechi, nascosti solo ad occhi che non vogliono o non riescono più a vedere, immagini che non mostrano troppa pietà della società contemporanea.
Metafore scure, apocalittiche, ma del tutto veritiere raccontano la violenza e la noncuranza che l’uomo ha dell’ambiente e di stesso, l’incapacità di padroneggiare la tecnologia e senza necessità di una sola parola, descrivono il non saper accettare il tempo oltre la vanità, il non riuscire a tener viva quella parte infantile, che sempre prima svanisce lasciando spazio a ipocrisie ed egoismi.
Nato a Poznań (Polonia) nel 1960, Igor Morski si è laureato in Architettura e Design Industriale alla Scuola d’Arte Statale della propria città e dopo il decennio compreso tra gli anni 80 e 90, durante il quale è scenografo per la televisione di stato, si dedica interamente alla carriera di illustratore vincendo numerosi premi e lavorando per le maggiori tesate polacche, nonché per riviste internazionali come Focus, Newsweek, Men’s Health e dal 1995, è co-proprietario dell’agenzia pubblicitaria Morski Graphic Studio.