Pawel Kuczynski, illustrazioni ironiche e taglienti

 
 
Corrosivo, derisorio, amaro e impudente verso le distorsioni della società, Pawel Kuczynski nacque il 12 agosto 1976 a Stettino, capoluogo del voivodato della Pomerania Occidentale, dove crebbe Kurt Tucholsky, giornalista, scrittore, poeta «dismesso» e autore di canzoni destinate al cabaret politico-letterario, nonché di feroci articoli e opere dalla satira abrasiva nei confronti la Germania in cammino verso il nazismo, fra le più provocatorie Deutschland, Deutschland über alles uscita nel ’29, quattro prima di vedersi costretto all’esilio, mentre i suoi scritti, ormai messi al bando, finirono nei bücherverbrennungen, i roghi dei libri il più grande dei quali avvenne il 10 maggio 1933 nell’allora Opernplatz di Berlino.

In Gesamtausgabe Texte und Briefe, Tucholsky descrisse l’artefice di satira «un idealista offeso» deciso a scagliarsi «contro ciò che è cattivo» usando quell’arma la cui «essenza più profonda è quella di essere ingiusta», mordace risentimento che da Pawel Kuczynski, par esser stato raccolto e traslato in illustrazioni narranti con accento irridente storture e piaghe della moderna società, tentando di illuminarne i meccanismi perversi e controversi.

Distante dall’ironia da sempre caratterizzante l’arte della vignetta, i lavori di Kuczynski — laureatosi all’Accademia di Belle Arti di Poznań con specializzazione in Grafica — ‘costringono’ l’osservatore a porsi domande su quanto accade, attraverso un’attenta esplorazione della condizione umana prendendo in esame tematiche e profonde ferite dell’epoca attuale come lo sfruttamento dei minori, i controsensi nella salvaguardia di ambiente e animali, le difficoltà dell’informazione, l’ipocrisia dei governi, cause e conseguenze della crisi economica tra potere, povertà e soprusi.

Opere in cui l’autore palesa il proprio pensiero con tale immediata eloquenza da toccar un linguaggio universale oltrepassando idiomi e confini.