Frida Kahlo, l’indomabile arte di vivere
Impetuosa e ribelle, Frida Kahlo è simbolo di grazia e forza.
Nata in Messico il 6 luglio del 1907, all’alba della rivoluzione contadina, la sua è una vita segnata dal dolore.
A soli 18 anni è infatti vittima di un incidente stradale, le conseguenze saranno gravissime.
Le numerose fratture la costringeranno a più di 30 interventi chirurgici e ad un tormento che l’accompagnerà per l’intera esistenza.
Non è vero che ci si rende conto dell’urto, non è vero che si piange. Io non versai una lacrima. L’urto ci spinse in avanti e il corrimano mi trafisse come la spada trafigge un toro. Un uomo si accorse che avevo una tremenda emorragia, mi sollevò e mi depose su un tavolo da biliardo finché la croce rossa non venne a prendermi.
Durante la convalescenza, immobilizzata in un busto di gesso, esegue il suo primo autoritratto che diverrà dono per il suo amore del tempo.
I genitori le regalano così quanto necessario per continuare a dipingere ed il padre installa uno specchio sopra il letto, in modo che Frida possa vedersi ed eseguire nuovi lavori.
Non sono malata. Sono rotta. Ma sono felice, fintanto che potrò dipingere.
Non appena le condizioni di salute lo consentono, le viene tolto il busto e nonostante i dolori, tornare a camminare è un nuovo inizio.
Si iscrive al Partito Comunista Messicano fondato nel 1911 e l’attivismo politico entra a far parte della sua vita, così come il celebre pittore Diego Rivera, al quale si unirà in matrimonio nel 1929.
Un amore coinvolgente quanto tragico, tormentato da continui tradimenti ed un’ossessione per una maternità che non giungerà mai a causa delle sue precarie condizioni fisiche e che sarà tema ricorrente nelle sue opere.
L’impatto dei suoi dipinti è immediato e dirompente
La simbologia e l’intensità con la quale Frida Kahlo si esprime, fanno sì che sia lei a scrivere le parole migliori ripercorrendo ogni momento di una vita, che ha dispetto di tutto è colta pienamente con una travolgente forza vitale, una vita che pare lei stessa dipinta dalla Kahlo.
Nessuno è separato da nessuno. Nessuno lotta per se stesso. Tutto è uno. La lotta rivoluzionaria in questo processo è una porta aperta all’intelligenza. L’angoscia e il dolore. Il piacere e la morte non sono nient’altro che un processo per esistere.
Se il legame con il proprio Paese è assoluto, altrettanto lo è il legame con la gente, così l’impegno artistico va di pari passo con il fervore politico e sociale, tanto che, pur gravemente debilitata dalla polmonite e contro il parere dei medici, il 2 luglio 1954 partecipa ad una manifestazione contro la deposizione dell’allora presidente guatemalteca Jacob Arbenz Guzman, avvenuta per un colpo di stato organizzato dalla CIA e dalla United Fruit Company.
Sarà una delle sue ultime apparizioni pubbliche, Frida Kahlo morirà 11 giorni dopo all’età di 47 anni.
Con i suoi dipinti Frida Kahlo racconta il Messico e se stessa, anche attraverso un’analisi introspettiva passionale dona ogni sua lacrima, ogni emozione, ogni sofferenza, ma ciò che scaturisce in ogni sua opera, è un potente coraggio di osservare e comprendere la vita, amarla ed accettarla, senza mai subirla.
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