DiegoKoi, emozioni a matita
DiegoKoi, Emozioni a Matita
Se non si ha la consapevolezza di trovarsi difronte ad un’opera eseguita interamente a matita, l’impressione è quella di osservare lo scatto di un professionista della fotografia.
Diego Fazio, conosciuto anche con il nome d’arte DiegoKoi, è ormai celebrato in tutto il mondo come uno tra i più importanti esponenti dell’iperrealismo contemporaneo.
Nato nel 1989 a Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro, Diego è autodidatta, la passione per il disegno è innata. Inizia da bambino con i personaggi dei cartoni animati ed in seguito, affascinato dall’arte del tatuaggio giapponese, comincia a studiarne gli artisti ed eseguire le Koi, realizzando anche stancil su richiesta, seppur per un breve periodo.
Dalla tradizione orientale infatti, deriva il suo nome.
Koi, è una particolare varietà di carpa introdotta in Giappone dalla Cina.
A lei, è legata la leggenda che la vede affrontare le cascate e risalire il Fiume Giallo, giungendo sino alla Porta del Drago e una volta oltrepassata, ricevere l’immortalità trasformandosi in un dragone.
E’ quindi simbolo di coraggio, di quella perseveranza che non si arrende alle difficoltà e agli ostacoli.
“SENSAZIONI” DI SUCCESSO
La consapevolezza delle proprie capacità arriva solo nel 2009, eseguendo un ritratto della sorella ed una volta terminati gli studi, tenta quindi di seguire la propria inclinazione.
Non mancano le delusioni, le difficoltà ad esporre i propri lavori, ma come la sua “koi” non si perde d’animo e nel 2011 arrivano i primi riconoscimenti.
Il consenso del pubblico, arriva però quando decide di esporre alcuni suoi lavori su Facebook e Devianart.”Sensazioni” è il nome dell’opera pubblicata ed il successo è immediato.
Nel 2013, prende parte al Monaco Against Autism con l’opera “Grace Kelly“, disegno che sarà venduto per 15mila euro. Seguiranno premi, workshop e partecipazioni a numerosi eventi ed esposizioni in tutto il mondo.
L’ARTISTA DISEGNA CON GLI OCCHI DELLE EMOZIONI
DiegoKoi attraverso il solo utilizzo di matite con tonalità che vanno dal nero al grigio, riesce ad andare oltre l’iperrealismo e la fotografia stessa.
La plasticità delle figure, l’espressività dei volti che vanno formandosi attraverso intrecci chiaroscurali, prendono vita grazie alla facoltà di poter unire una tecnica straordinaria, ad una capacità comunicativa in grado di trasmettere gli stati d’animo più profondi, rabbia, dolore, angoscia, sensazioni che nascono e descrivono disagio sociale, degrado, situazioni e realtà dei nostri tempi.
Le opere di DiegoKoi sono ritratti di fotografie, non a caso scattate da lui e spesso, di persone a lui vicine.
Complicità e reciproca comprensione, attraverso le quali l’artista “legge” se stesso e il soggetto che sta ritraendo, creando quella stessa empatia che andrà poi a formarsi tra l’opera e l’osservatore.
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