Tschabalala Self, i Colori della Donna
Tschabalala Self, i Colori della Donna
Tschabalala Self nata nel 1990 ad Harlem, New York, si laurea nel 2012 al Bard College e nel 2015 alla Yale School of Art nel Connecticut.
Già da molti considerata ispiratrice e fonte per l’emancipazione della donna nera, Tschabalala Self rimane “stupita” durante l’adolescenza dal vedere come nelle edicole della Grande Mela, le immagini sessuali poste in vista mostrassero quasi esclusivamente donne nere, al contrario delle donne bianche tenute lontano dagli sguardi dei passanti.
Comincia così, ritagliando e rielaborando le immagini dei “video hoes” presenti nei magazine musicali e adesso le sue opere fanno il giro del mondo, una miscela del tutto originale di figurazione e astrazione, create per mezzo di pittura, disegno, patchwork composti da tele grezze, stampe e tessuti cuciti.
Esposte al Metropolitan Museum of Art nel 2017, hanno colpito pubblico e critica tanto che Jeffrey Deitch, noto curatore e mercante d’arte, già direttore del Museum of Contemporary Art di Los Angeles ha dichiarato che l’interesse suscitato dai lavori di Tschabalala, era maggiore «di chiunque altro, anche di Picasso e Francis Picabia»
“È più importante che mai per le donne, parlare della loro esperienza, dell’esperienza con i loro corpi e avere proprietà dei loro corpi”
Opere che attraversano tradizioni artigianali e artistiche differenti, prosieguo ed estensione dei lavori di artisti come Wangechi Mutu, Faith Ringgold, i suoi corpi sono indagine e rappresentazione di ciò che osservano le persone e questo, permette loro di lasciare la bidimensionalità per divenire vivi nel movimento.
Quella di Tschabalala Self è espressione e gesto di liberazione politico e sociale, una consapevolezza scaturita dalla lettura della condizione reale della collettività.
L’impatto visivo è forte, a volte violento e quand’anche la donna sembra apparire vulnerabile, riesce altresì a trasmettere una personalità forte della capacità esplorativa tanto del proprio corpo che dell’essere. Altrettanto, un lato ironico, a volte derisorio sembra comparire occasionalmente nell’analisi e nella trasposizione di una curiosità deviata dall’aspetto razziale.
«Il mio attuale lavoro si occupa del significato iconografico del corpo femminile nero nella cultura contemporanea. Il mio lavoro esplora l’impatto emotivo, fisico e psicologico del corpo femminile nero come icona, ed è principalmente dedicato all’esame dell’intersezione della razza, del genere e della sessualità» dichiara Tschabalala Self, descrivendo la propria ambizione di «correggere le idee sbagliate propagate dentro e proiettate sul corpo nero. Molteplicità e possibilità sono essenziali per la mia pratica e per la filosofia generale. I miei soggetti sono pienamente consapevoli della loro visibilità e sono inalterati dai loro spettatori».
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