Gilbert Legrand, l’artista francese che dona vita agli oggetti
Gilbert Legrand è un autore francese la cui sconfinata immaginazione reinterpreta la natura degli oggetti di uso quotidiano per trasformarli in personaggi dall’aspetto fumettistico. Attraverso le forme e le peculiarità di comuni utensili come pennelli, lucida scarpe, racchette da ping pong, rubinetti, contenitori per detersivi; l’artista sembra coglierne l’anima e con visione poetica, gioviale e umoristica le dona volto e un’identità che la rifletta, così se un inespressivo carica batterie può celare uno spirito felino, un tirabusciò può sentirsi elegante cantante lirica e un banale spruzzatore può persino tramutarsi nel fuoriclasse del calcio internazionale Zlatan Ibrahimović.
Gilbert Legrand: Quello che voglio condividere è la felicità
Gilbert Legrand nacque nel 1952 nel piccolo comune francese di Mantes-la-Jolie, situato lungo la Senna nel tratto in cui lambisce il Parco Naturale del Vexin, a nord-ovest della regione dell’Île-de-France. L’infanzia gli insegnò a vagar per mondi onirici abbandonandosi alla pareidolia, la capacità d’intravedere volti o altri elementi osservando nuvole, le verdi criniere degli alberi e le giornate trascorrevano inventando giocattoli usando utensili d’ogni genere, dagli attrezzi di suo padre fino a veder un astronave nell’aspirapolvere di casa. Crescendo, alla fantasia del bambino si unì il fascino dell’arte, di maestri dell’illusione come René Magritte e Salvador Dalí.
L’arte non è solo creare qualcosa e apprezzare ciò che hai realizzato, ma anche imparare ad amare le opere altrui. Questo è quello che dovremmo insegnare ai bambini.
La passione lo condusse a Parigi per studiare design, arti plastiche e visive, iniziando a far esperienza presso un’agenzia e a partire dagli anni ’80, spinto dal desiderio di liberare maggiormente l’estro, intraprese la carriera d’illustratore indipendente. Nel 1991 si trasferì a Tolosa e all’alba del nuovo millennio dopo, ne La Ville Rose cominciò a dar vita alle sue creature adoperando matite, pennarelli, vernici, colle, paste per aggiungere e fissare elementi, su materiale recuperato ovunque: fiere, mercati delle pulci, riciclando rifiuti. Il debutto avvenne nel momento in cui fu invitato da un editore a gestire una rubrica di trucchi e suggerimenti all’interno di un mensile destinato ai più giovani. Da allora le opere di Gilbert Legrand hanno finito per infondere festevole stupore in mediateche, centri culturali, scuole, mostre e festival in tutta la Francia e all’estero.
Nel 2010 si rivolse alla parigina Éditions Sarbacane, casa editrice che Frédéric Lavabre aveva fondato pochi anni prima con l’obiettivo di mettere al centro del progetto i bambini e gli adolescenti, offrendo loro materiale di qualità sia a livello visivo, sia letterario. Riportando alla memoria il concetto espresso da Suzanna Arundhati Roy ne Il Dio delle piccole cose, Legrand pubblicò il suo primo libro, Le Grand Show des Petites Choses, seguito nel 2013 da Les Petites Choses à New York e due anni più tardi da Animaux Surprises, mentre nel 2016 fu invece la volta di Trésors Surprises e infine, nel 2018 venne dato alle stampe Héros Surprises.
Faccio arte perché la amo, perché mi fa sentire vivo
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