Luciano Lliuya, l’uomo che potrebbe cambiare il volto del pianeta
Rosa Parks cambiò il corso della storia con un monosillabo e chissà che lo stesso, non faccia Saúl Luciano Lliuya, con una battaglia che non a torto, i media tedeschi hanno prontamente paragonato a quella narrata della Bibbia nel primo di libro di Samuele, dove a sfidarsi sono Golia, l’invincibile guerriero dei filistei e il giovane Davide.
Nato in Perù 37 anni fa, nel 2015 ha infatti deciso di vedersela con il colosso energetico RWE, la società per azioni con base ad Essen, che con un fatturato di oltre 40 miliardi di euro l’anno, è uno dei maggiori produttori mondiali di elettricità da centrali a carbone, tanto che a livello globale, secondo uno studio del 2013, è responsabile dello 0,47 delle emissioni di gas serra.
Luciano Lliuya è solo un contadino, nato e cresciuto a Huaraz, città con una popolazione di circa 120mila abitanti e situata sull’altopiano Callejón de Huaylas, ai piedi dell’imponente Cordillera Blanca, a oltre 3000 metri sul livello del mare.
Posizione geografica che ne ha fatto polo d’attrazione turistica e importante centro sportivo, ma che oggi, si trova in serio pericolo per il rapido sciogliersi dei ghiacciai ed è stato proprio Lliuya ha lanciare l’allarme, accortosi di quanto sta accadendo durante le escursioni in montagna, che lo vedono impegnato come guida turistica; attività alla quale si presta per arrotondare lo stipendio.
Huaraz rischia di essere inondata e l’uomo, ritenendo responsabile del cambiamento climatico la RWE, chiede che la stessa si faccia carico di una parte dei costi per la messa in sicurezza della città, calcolati in 17mila euro più gli oltre 6mila di cui l’agricoltore si è già fatto carico per proteggere la sua terra.
La città, già una volta è stata allagata a causa di una frana e Lliuya teme il peggio, ma la causa sembra di quelle già perse in partenza; fuori dalle pagine della Bibbia nessun Davide può nulla contro Golia, tanto più se a separare le Ande dalle centrali a carbone della multinazionale, ci sono oltre 10mila chilometri in linea d’aria.
In prima istanza, dicembre 2015, la richiesta viene infatti disattesa dal tribunale distrettuale di Essen e tutto fa presupporre che niente possa cambiare il destino di una guerra, dove le forze in campo sono a dir poco squilibrate. In fondo però non è il primo a intentare simili procedimenti, è già accaduto che cittadini e attivisti abbiano accusato industrie petrolifere per le loro emissioni di gas serra, e lo scorso 13 novembre, giunge inattesa la scelta dell’Alta Corte Regionale di Hamm: la denuncia di Luciano Lliuya è ritenuta ammissibile.
La Corte dunque, ha riconosciuto la possibilità di procedere con un’udienza probatoria, ma la decisione è rimandata al 30 novembre.
«Le montagne hanno vinto, i laghi sono le lacrime delle montagne, la giustizia le ha ascoltate e ci ha dato ragione»
E’ il commento a caldo del giovane peruviano, assistito dall’organizzazione ambientalista Germanwatch.
Il caso s’incentra sul fatto che un’azienda possa essere chiamata a contribuire finanziariamente, per risarcire presunti danni provocati dalle proprie emissioni in tutt’altra parte del mondo, la RWE, non ha centrali in Perù e fin da subito, ha rifiutato l’idea di essere indicata come unica responsabile di un fenomeno che ha molteplici cause e protagonisti, ma la Corte d’Appello, ha definitivamente accettato di ascoltare ed esaminare le prove.
Le argomentazioni della multinazionale tedesca non hanno convinto, i giudici sembrano adesso davvero intenzionati ad andare a fondo avvalendosi del parere di esperti, e per la prima volta, una causa civile dovrà chiarire se un’aziende emittente CO₂, può essere giudicata colpevole delle conseguenze del riscaldamento globale.
Ğoliyāț in ebraico significa rivoluzione, passaggio, e quanto sta accadendo grazie ad un uomo che ha avuto la capacità di credere in una lotta inimmaginabile, se dovesse concludersi come ognuno dovrebbe auspicare, va a costituire un precedente storico da far tremare i giganti dell’energia, aprendo la strada per una concreta trasformazione e nuova visione del vivere il pianeta.
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