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Green economy: una sfida per il futuro

 
 
Ultimamente molti parlano di green economy, ma sappiamo esattamente di che cosa si tratta? Tradotta letteralmente, l’espressione significa economia verde. Quindi si intende un modello di sviluppo economico che tiene conto della sua ecocompatibilità. Un’economia, per dirla breve, che non bada soltanto ai guadagni, ma sta attenta anche all’impatto ambientale e ai danni che si possono creare attraverso i processi di trasformazione che portano a determinati risultati.

Quando parliamo di green economy intendiamo un concetto molto vasto, che arriva a toccare ogni livello della filiera produttiva, dalla ricerca delle fonti energetiche da sfruttare alla realizzazione dei prodotti nelle industrie.

Ma il concetto di green economy si è diffuso ultimamente in relazione alla consapevolezza di quanto sia importante stare attenti ad impedire i danni dei cambiamenti climatici, di quanto sia fondamentale badare all’efficienza delle risorse, alla riduzione dell’inquinamento e ad evitare la perdita di biodiversità. È proprio questa definizione che ne danno le Nazioni Unite, vedendolo come un impegno per ogni cittadino a livello globale e per coloro che si dedicano alle riforme politiche.

Economia verde è solo economia a basse emissioni?

Certamente quando si pensa alla green economy vengono in mente soprattutto le emissioni inquinanti prodotte dalle industrie che si occupano della trasformazione dei materiali per la creazione dei prodotti utilizzati nella nostra vita quotidiana improntata ai modelli tipicamente occidentali.

In realtà però, anche se l’inquinamento dovuto alle emissioni di anidride carbonica rappresenta il concetto fondamentale di questo sistema integrato, non si può ridurre l’economia verde legandola esclusivamente ad un problema di inquinamento, pur essendo questo un tema piuttosto scottante.

Green economy è un concetto che esprime qualcosa di molto più complesso, che interessa il mondo dell’economia in primo luogo, ma anche quello del lavoro, della sostenibilità ambientale, della sicurezza e tocca alcuni punti che riguardano principalmente lo stile di vita e il modo di concepire l’azione dell’uomo all’interno di un ecosistema dai delicati equilibri, che dovrebbero essere sostenuti e protetti.

 

La green economy contribuisce a creare lavoro

Proprio in virtù di questa definizione così complessa e di questo sistema così variegato che la green economy costituisce, questo modo di concepire l’economia, oltre a guardare alle problematiche ambientali, ha contribuito anche a creare nuove prospettive a livello lavorativo. Non a caso oggi si parla di green jobs, definizione che si riferisce a tutti quei posti di lavoro che contribuiscono a preservare la qualità dell’ambiente.

Il settore è molto vasto, perché comprende aspetti diversificati, come il biologico, l’agroalimentare, il forestale e le biotecnologie. Quello dei green jobs è un settore in forte espansione, in cui la domanda e l’offerta si incontrano perfettamente.

Sono richiesti impiantisti, installatori, figure impegnate nella gestione, soggetti legati al mondo finanziario, esperti di comunicazione, di marketing e project manager. Sembrerebbero essere dei ruoli lavorativi molto differenti tra di loro, ma tutti sono impegnati al raggiungimento di un obiettivo comune: portare sviluppo economico valorizzando l’ambiente.

 

La lotta alla povertà

Molto importante è il ruolo della green economy nel cercare di portare maggiori risorse a favore dei Paesi in via di sviluppo. Le nuove regole economiche più green hanno anche il pregio di gettare le basi essenziali per ridurre la povertà. Infatti anche nei Paesi in via di sviluppo, grazie alle nuove teorie e concezioni economiche, si può migliorare il rapporto con lo sfruttamento delle risorse naturali.

Allo stesso tempo ci si può porre l’obiettivo di un miglioramento della qualità dei servizi igienici e sanitari, consentendo per esempio un maggiore accesso all’acqua potabile nei Paesi in cui questo non è così facile. Insomma non si tratta soltanto di guardare alla costruzione di un modello di mercato inteso a portare vantaggi economici soltanto ai Paesi più grandi e più potenti al mondo, ma di una linea di azione più generale che tocca importanti settori produttivi, anche per contrastare la povertà.

Tutto ciò va visto soprattutto in rapporto all’operato dei Governi e degli organismi internazionali che si occupano di questi argomenti e che elaborano studi e linee guida che gli stessi Governi possono utilizzare per districarsi meglio in questo settore.

Nel 2011 l’UNEP, il programma ambientale delle Nazioni Unite, ha presentato un rapporto incentrato proprio sull’economia verde a livello globale, dal titolo “Towards a Green Economy – Pathways to Sustainable Development and Poverty Eradication”.

In questo documento vengono suggerite delle azioni da intraprendere e da portare avanti per favorire lo sviluppo sostenibile in tutto il mondo e per eliminare la povertà. Si parla di investimenti di circa 1300 miliardi di dollari degli Stati Uniti per riconvertire in senso ecologico l’economia in differenti settori, dall’agricoltura all’edilizia, dall’industria al turismo, dai trasporti all’energia.

 

La situazione della green economy in Italia

Quanto veramente si è fatto in Italia per favorire lo sviluppo di un modello economico integrato legato proprio alla sostenibilità ambientale? Da questo punto di vista è davvero difficile rispondere alla domanda. Infatti, potenzialmente il nostro Paese rappresenterebbe uno dei territori in grado di svilupparsi in questo settore.

In particolare l’Italia ha molte potenzialità proprio per la fisionomia del territorio e per le risorse energetiche di cui dispone, che da sole potrebbero costituire un punto di partenza essenziale per lo sfruttamento delle risorse naturali ecocompatibili.

In effetti molto è stato fatto anche nel nostro Paese nel senso dello sviluppo della green economy, se guardiamo ad alcuni dati. In particolare, per comprendere maggiormente questo aspetto, possiamo considerare il settore dell’agricoltura biologica, che vede impiegati più di un milione di lavoratori.

Le regioni del Sud Italia, come la Sicilia, la Calabria e la Puglia, e quelle del Centro Sud, come la Basilicata e il Lazio, hanno raggiunto livelli molto importanti nel campo dell’agricoltura biologica. Le regioni settentrionali del nostro Paese possono vantare risultati considerevoli per quanto riguarda la produzione di energia elettrica a partire da fonti di energia rinnovabile.

 

La green economy in Europa

Spostiamo adesso il nostro sguardo su un orizzonte più ampio, arrivando a prendere in considerazione l’intera Europa, per cercare di analizzare le prospettive della green economy in tutto il vecchio continente. Ci vengono in aiuto i dati Eurostat che affermano come in pochi anni la ricchezza prodotta nel settore dell’economia verde sia passata da 135 a 289 miliardi di euro.

Il processo insomma è in netto aumento, se pensiamo soprattutto ai dati degli ultimi 15 anni. La green economy arriva ad avere attualmente un’incidenza sul prodotto interno lordo dell’Europa pari al 2,1%, mentre 15 anni fa questa incidenza era limitata al solo 1,4%. Il fatturato europeo della green economy è cresciuto in maniera che potremmo definire anche “incontrollata”, arrivando a valere circa 700 miliardi di euro.

Se poi consideriamo i dati che riguardano i green jobs, la situazione ci appare ancora in modo più evidente. Negli ultimi 15 anni i posti di lavoro basati sulla sostenibilità ambientale sono aumentati del 49%. Una crescita davvero importante, specialmente se facciamo il confronto con l’aumento dei posti di lavoro tradizionali, la cui crescita degli ultimi 15 anni corrisponde soltanto al 6%.

Le ultime stime parlano di un impiego di 4,2 milioni di persone nell’economia verde attuale, mentre 15 anni fa le persone che lavoravano nell’ambito del green job erano soltanto 1,4 milioni. A tutto questo si aggiunge che in particolare molte imprese italiane hanno investito in prodotti e tecnologie green: si tratta di 355.000 aziende impegnate nel raggiungimento di un obiettivo comune.
 
 
 
 

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