L’arte di donare nuova vita ai rifiuti
Composta da creativi, artisti ed artigiani, è La Reserve des Arts, una piccola cooperativa con sede nei pressi di Parigi, che ormai da dieci anni continua a donar nuova vita a tutti quegli oggetti che altrimenti finirebbero in discarica perché ormai considerati rifiuti senza valore e così, scarti di negozi, vecchio materiale d’arredo, persino scenografie ormai relegate ad un destino tutt’altro che teatrale, rinascono e possono anche diventare opere d’arte.
La Reserve des Arts, scrivono nella pagina del sito in cui invitano artisti e studenti a unirsi al progetto, «attraverso il suo approccio eco-responsabile, vuole essere un laboratorio in cui sperimentare nuove tecniche e valorizzare materiali insoliti riciclandoli.»
Ogni mattina il furgone della Reserve des Arts corre a raccogliere tutto ciò che gli altri considerano solo un fardello, inutile ciarpame di cui liberarsi per fare spazio al nuovo, e lo portano nel loro laboratorio autogestito che comprende anche un enorme magazzino in cui tutti i membri della cooperativa possono attingere per le loro creazioni. Ed ecco che all’improvviso dai mobili di un vecchio negozio ormai abbandonato da anni nascono piccole e grandi opere d’arte, altri mobili che non hanno niente a che invidiare ai mobili nuovi.
Con tanta passione e tantissime maestria, unite ad una grande inventiva davvero fuori dal comune, fanno sì che anche gli scarti più insignificanti riprendano una nuova vita, tornino ad essere prodotti nuovi ed utili per tutti.
«Neanche un intenditore potrebbe capire che questo mobile è il vecchio mobile di un negozio abbandonato ed è ancora più bello di tutti quei mobili nuovi e di design che sono tanto pubblicizzati», dice uno dei responsabili della Reserve des Arts orgoglioso del suo lavoro di pulizia e restauro.
Alla Reserve des Arts tutti gli scarti che arrivano al deposito, vengono prima catalogati diligentemente e messi in appositi spazi fruibili da tutti i membri della cooperativa. Tutto viene pulito, restaurato e lavorato molto attentamente ed i risultati sono davvero ottimi e ci si chiede come abbiano fatto questi artisti intraprendenti a trasformare quello che tutti noi consideriamo inutile spazzatura in altri oggetti utili, piccole e grandi opere.
Una bella iniziativa iniziata quasi in sordina quella della Reserve des Arts che in poco tempo è diventata conosciuta in tutta la Francia e poi all’estero ed oggi è una realtà che funziona a pieno ritmo ed è ammirata in tutta Europa.
Oltre a Reserve des Arts ci sono tante altre esperienze altrettanto belle ed interessanti di rifiuti che vengono riciclati e diventano opere d’arte, un esempio ormai consolidato è la Scartline, azienda toscana che da oltre 20 anni opera spinge artisti a creare «opere e installazioni esclusive fatte al 100% di rifiuti», utilizzando perciò gli scarti, come una risorsa che può diventare arte, arte che deve essere ammirata da tutti.
Anche nelle scuole si stanno facendo piano piano largo progetti che tendono a fare capire ai più giovani, che anche i rifiuti possono essere arte, niente deve essere considerato solamente uno scarto, perché tutto, se usato con criterio può diventare qualcosa di bello e di utile. Artisti in erba che usano scarti per produrre le loro piccole e grandi opere sono il segnale che il mondo del futuro, il mondo in cui niente sarà sprecato, sta arrivando, e potrebbe essere la nostra unica ancora di salvezza per salvare il nostro pianeta dall’inquinamento che noi esseri umani abbiamo provocato in questi anni.
Le immagini di enormi isole di plastica che galleggiano negli oceani e che invadono tutto l’ambiente marino, entrano nella catena alimentare e fanno perdere la vita a tante creature marine innocenti. Plastica che si trasforma in micro plastiche ancora più pericolose perché contengono sostanze chimiche molto tossiche al loro interno, sostanze che avvelenano tutti, anche noi umani.
Non ce ne accorgiamo ma tutti i rifiuti che produciamo avvelenano anche noi, il nostro corpo, in profondità, ed è per questo che dobbiamo fare tutto il possibile per ridurre al minimo il nostro impatto ecologico, una spada di Damocle che grava sul pianeta.
Trasformare i rifiuti è di certo un buon inizio per cominciare ad uscire da quella mentalità dell’usa e getta che fino ad oggi ci ha portati a sprecare tantissime risorse preziose e rare, a non prenderci cura del nostro pianeta come meriterebbe. Ormai non possiamo più permetterci di ignorare il fatto che sono i nostri rifiuti, stanno portando lentamente alla sparizione di tante specie naturali ed animali dal nostro pianeta ed è ora di prenderci la consapevolezza e la responsabilità che troppo tempo abbiamo deciso di rifuggire.
Anche un rifiuto, uno scarto, un oggetto che all’apparenza potrebbe sembrare senza valore e destinato ad una triste fine in una delle tante, troppe discariche che inquinano aria ed acqua e sono mal tollerate dalla popolazione, può diventare una vera e propria opera d’arte degna di essere ammirata. Installazioni artistiche realizzate con rifiuti fanno riflettere, sono il campanello d’allarme che ci fa capire che non possiamo più aspettare, non c’è più tempo, dobbiamo imparare a ridurre gli scarti e smettere di inquinare.
Perché scommettere su questo tipo di progetti? Perché con classe ed eleganza riescono a farci capire che il nostro mondo non può più sopportare tutta la grandissima quantità di rifiuti che disperdiamo nell’ambiente ogni singolo giorno certo, ma non solo. Quando la plastica e la moda degli oggetti usa e getta sono diventate tanto popolari sembrava che il pianeta potesse assorbire tutti i nostri rifiuti senza problemi e che lo spazio per le discariche fosse infinito, ma abbiamo presto capito tutti che non è così. È ora di smettere di comprare e buttare via come se niente fosse, di sprecare risorse preziose che stanno diventando sempre più rare.
E allora ben vengano i progetti che fanno nascere arte e cultura anche dai rifiuti, che insegnano a riparare piuttosto che buttare, a valorizzare piuttosto che abbandonare. La Reserve des Arts e tutte le iniziative improntate al recupero sono importanti per il pianeta e devono essere valorizzate e fatte conoscere al maggior numero di persone possibile, a cominciare dai più piccoli per instillare in loro una coscienza del risparmio e del non spreco.
Come dicono gli artigiani e gli artisti che da vecchi mobili con fatica e molta pazienza ricavano mobili nuovi, gli arredi usati ben puliti e restaurati possono essere belli ed utili tanto quanto quelli che portano la firma dei più famosi designers, con la differenza che nessuna risorsa ancora utile viene sprecata e che nessun albero viene abbattuto. Il piacere di vedere un vecchio mobile che piano piano si trasforma in qualcosa di nuovo è impagabile e non c’è niente di meglio di un mobile con una lunga e un po’ misteriosa storia alle spalle per rendere una casa davvero calda ed accogliente. Vedere rifiuti che diventano arte è il segno che il nostro pianeta ha tanto da offrire e che anche i materiali più poveri possono essere utili a dare vita a creazioni eleganti.
Anche il mondo dell’arte, a prima vista distaccato rispetto ai problemi dell’ambiente, si sta impegnando per ridurre i suoi scarti e come sempre lo fa con la grazia e l’eleganza che lo contraddistinguono. Forse è vero che l’arte alla fine salverà il mondo evitandoci di annegare in un mare di plastica e di rovinare per sempre il nostro bel pianeta azzurro.
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