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L’olio di argan e le sue proprietà benefiche

 
 
Negli ultimi anni l’olio di argan viene usato sempre più spesso in molteplici prodotti di bellezza e l’igiene personale come shampoo, balsamo, creme per il corpo, per il viso e tanti altri prodotti. Tutti ormai conosciamo a grandi linee le sue tante proprietà benefiche e sappiamo che per la pelle è un vero toccasana perché aiuta ad idratare e a contrastare i segni dell’invecchiamento ma che cos’è davvero l’olio d’argan e perché fa così bene?

ArganPer prima cosa bisogna dire che l’argan è il frutto di una piante chiamata Argania Spinosa che cresce in modo particolare in nord Africa e soprattutto in Marocco; l’olio d’ argan infatti viene chiamato anche olio marocchino proprio in riferimento alla sua origine. La raccolta dei frutti avviene nei caldi mesi di giugno e luglio, raramente e solo in alcune zone, anche nel mese di febbraio e vengono colti dopo che, ormai secchi, sono caduti dalla pianta. Al momento della raccolta, le donne berbere, le uniche addette a tale mansione in quanto sono le sole a conoscere il metodo e come si usa l’argan, fanno particolare attenzione ad evitare di prendere le noci prive di frutto. Tale eventualità dipende dal fatto che a mangiare i frutti sono le capre, tanto ghiotte da arrampicarsi sugli alberi pur di gustarli. L’utilizzo tradizionale di noci digerite dalle capre è caduto in disuso in quanto non è compatibile con gli attuali parametri sensoriali e di stabilità dell’olio per uso alimentare.
Capre su albero di argan

Lo straordinario olio dell’argan ha proprietà benefiche per tutto il corpo ed un delicato profumo che avvolge e coccola i sensi come in un abbraccio; un olio che davvero nutre e rigenera in profondità tutto il corpo e rilassa, scaccia la tensione e lo stress che si accumulano nella vita quotidiana.

In cosmetica, come altri oli vegetali, è sfruttato principalmente come emolliente perché rende la pelle liscia e morbida. Di solito si predilige la varietà di colore più chiaro e può essere utilizzato sulla pelle di tutto il corpo, ed anche sui capelli e sulle unghie.

Questo olio è particolarmente apprezzato per le sue proprietà idratanti e antiossidanti ed è stato sfruttato con grande successo come ingrediente di richiamo commerciale anche per prodotti per capelli, come shampoo e balsamo. Viene indicato come INCI, cioè Argania Spinosa Kernel Oil.

Nei cosmetici pensati per le pelli particolarmente grasse, per le quali è necessaria una idratazione più profonda, può essere utilizzata anche la frazione insaponificabile dell’olio, etichettata come Argania Spinosa Fruit Unsaponifiables. Sempre per il mercato cosmetico sono disponibili, ma poco utilizzati, anche la forma idrogenata o ozonizzata dell’olio: Ozonized Argan oil , Hydrogenated Argania Spinosa Kernel Oil, mentre il sapone prodotto con olio di argan ha invece il nome scientifico di Sodium Arganate.
 

La millenaria tradizione dell’argan

Donne Berbere Argan
Non tutti sanno che nella tradizione berbera l’olio di argan esiste anche per uso alimentare; in questo caso i semi vengono prima tostati. L’olio che si ottiene in questo modo ha un colore più scuro ed un odore di torrefazione. Nella cucina berbera viene utilizzato come condimento per le insalate,le taijne di carne e pesce, il cus cus oppure semplicemente consumato con il pane. Inoltre, dalla macinazione di mandorle tostate e olio di argan, i locali ottengono l’Amlou, una spessa pasta marrone con una consistenza simile al burro di arachidi, che viene consumata come pane.

Le donne berbere raccolgono e lavorano l’argan da millenni, seguendo una tradizione tramandata orgogliosamente di madre in figlia in forma orale e fa parte di miti e leggende. Le donne sanno trattare questi frutti preziosi con la dovuta delicatezza e tutto viene fatto ancora e mano, senza nessun mezzo tecnologico moderno; da un lato i frutti dell’argan sono troppo delicati per essere lavorati con i macchinari di oggi, dall’altro le donne berbere con tenacia e passione continuano a rispettare gli usi ed i costumi delle loro antenate legati ad una tradizione antichissima.

Oggi sono sorte cooperative di donne che unite si aiutano nella raccolta e nella lavorazione dei frutti dell’argan, sperando di spuntare un prezzo migliore al momento della vendita. Come troppo spesso succede nei Paesi in via di sviluppo, infatti, le risorse naturali sono sfruttate da quelli più ricchi, senza che, a chi materialmente si occupa di coltivare, raccogliere e lavorare il frutto dell’Argania Spinosa sia corrisposta la giusta ricompensa.

Contro lo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali, sono le suddette cooperative che non si arrendono al brutale fenomeno del land grabbing (accaparramento delle terre), desiderano essere loro a continuare il millenario rituale della raccolta e della lavorazione dei frutti dell’argan, non vogliono che anche questa risorsa, unica al mondo, finisca nelle mani di multinazionali che altro non farebbero se non sfruttare le lavoratrici e depauperare il territorio con coltivazioni intensive.

Le multinazionali non rispettano i diritti dei lavoratori e non danno il giusto contributo per il lavoro svolto; nei Paesi poveri è facile che una lavoratrice donna venga ridotta a fare lavori in quasi schiavitù per ricavare prodotti che sono poi venduti a caro prezzo nei Paesi occidentali.

Le donne berbere sanno che le loro competenze e conoscenze sulla coltivazione, la raccolta e l’uso dei preziosi frutti dell’argan e del loro olio sono molto richieste e sanno che non possono permettersi di svendere le loro tradizioni millenarie al miglior offerente; vogliono che il loro lavoro sia rispettato e valutato il giusto prezzo per loro e per le loro famiglie.

I guadagni derivanti dalla vendita dell’olio e gli altri prodotti ricavati dall’argan, sono ciò che garantisce il sostentamento della famiglia, soprattutto dei figli piccoli e per questo è particolarmente importante che quando compriamo argan e derivati, dovremmo preferire prodotti di provenienza equa e solidale che aiutano davvero queste donne forti e coraggiose, fiere delle loro tradizioni ed emanciparsi e raggiungere l’indipendenza economica.

Il commercio equo e solidale garantisce e protegge dallo sfruttamento e dall’oppressione delle multinazionali, mette interi territori al riparo ed è quindi evidente, che è la soluzione migliore per comprare un prodotto di qualità, al contempo aiutando le popolazioni locali ad ottenere l’indipendenza economica.
 
 
 
 

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